lo spunto

Caro Bologna, ora dove vuoi arrivare?

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Serve però partire da un allenatore e siamo sicuri che fino all'11 luglio ci saranno ancora rumors su eventuali panchine destinate a Thiago nostro, ormai il Re Mida del Bologna. Psg o altro, fino a che non lo si vedrà a Casteldebole aleggerà il dubbio che da Cascais potrebbe non fermarsi verso Bologna per proseguire fino a Parigi dove Al Khelaifi lo stima parecchio. Ma siccome ha contratto e siccome è stata già pianificata l'estate sia dal punto di vista logistico - ritiro e tournée in Olanda - sia dal punto di vista strategico (tre incontri con Saputo) è lecito non aspettarsi clamorosi colpi di scena. E in un amen Motta passerebbe da idolo a ingrato, cosa peraltro già accaduta nell'unica uscita pubblica degna di titolo da quando incontra i giornalisti in conferenza stampa perché a Bologna è un attimo passare dalle stelle alle stalle sia a livello comunicativo sia a livello di campo. Se è bastata una frase a Motta per traslare verso il ruolo di presuntuoso antipatico, basteranno due risultati fuori posto per diventare il capro espiatorio di tutto il contorno tecnico, esattamente come accaduto a qualche suo predecessore. E alla fine anche Motta, come Sinisa, come Donadoni, come Juric, come Italiano ecc, ha chiesto alla sua società quale livello di ambizione c'è e ci sarà. Solo che Bologna è allergica a tutto questo, è refrattaria a mettersi nei panni dell'allenatore di turno perché impegnata, da sempre, a mettersi nei panni del proprietario fino a diventarne quasi il commercialista di fiducia.

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