lo spunto

Mottisti o no: ora tutto sulla volata finale

Motta spacca e divide e il calcio deve essere materia per tutti, ma il Bologna è ancora in corsa per la volata finale: tutti insieme per il torneo dei bar
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

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Il mondo del calcio è molto bello perché appena qualcosa si inceppa, inciampa, rallenta, si scatenano i processi sui colpevoli. E spesso nel tritacarne ci finisce l'allenatore di turno. E' successo con Mihajlovic, ad un certo punto accusato di far rendere sotto ritmo una squadra che di ritmo, per fare di più, non ne aveva, e succede ora con Thiago Motta, nonostante abbia issato il Bologna fino al punto più alto dell'era Saputo. Partendo dal presupposto che, pur avendo due attaccanti in panchina, essersi affidati al centravanti spazio, motto guardioliano, sia stato un errore del mister, occorre anche guardare in faccia la realtà e pensare a cosa avremmo firmato a inizio stagione. Essere a pari punti con le ottave a quattro dalla fine sarebbe stato giudicato un cammino sufficiente tanto da apporre una firma, perché il trend del Bologna di Saputo aveva detto ben altro, ovvero una squadra che da marzo in avanti non aveva più nulla da chiedere al campionato. Invece oggi una richiesta c'è: competere in questa volata e prendersi un piazzamento mai raggiunto prima e un punteggio mai raggiunto prima.

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