lo spunto

Bologna, per la prima volta sei da parte sinistra: il percorso dirà il resto

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Per ora il Bologna non traccia obiettivi di classifica a fine anno, ma di sicuro parte dietro le sette sorelle e non molto distante dalla Fiorentina, ovvero uno status che mai era stato dato con tanta chiarezza ad una squadra di Saputo. C'è la sensazione che il livello si sia alzato nonostante tre cessioni eccellenti (Schouten, Dominguez e Arnautovic) e anche questo rappresenta il cambio dei tempi. Una volta avremmo considerato il Bologna a rischio dopo tre sacrifici per ragioni di bilancio, mentre oggi  lo consideriamo uguale o addirittura migliore a quello dei 54 punti. Il motivo risiede in due figure chiave di questo ciclo saputiano: Giovanni Sartori e Thiago Motta. Sono loro le garanzie che tengono il Bologna ad un livello vicino all'Europa e gli artefici principali di una rinascita che può dare dividendi sia in campo sia a livello di bilancio. E' perfino giusto non partire con un obiettivo dichiarato - la salvezza non è più un problema e l'Europa sarebbe una presunzione - e lo è ancora di più ragionare di partita in partita, dando la possibilità ai ragazzi di esprimersi, di lottare per una maglia da titolare e di mettere in difficoltà un allenatore che oggi ha a disposizione una rosa a sua immagine e somiglianza. Dove potrà arrivare questa squadra ce lo dirà il percorso, ma di sicuro c'è la sensazione di voler continuare a sorprendere con il gioco e i risultati, conseguenza di una campagna acquisti convincente per il livello dei giocatori prelevati. Il numero eloquente è 189, ovvero le partite disputate nelle coppe europee dai neo acquisti (45 Freuler, 24 Saelemaekers, 28 Karlsson, 22 Beuke,am 34 Ndoye, 17 Calafiori e 19 Kristiansen). Il Bologna sta cambiando. Forse per davvero...

 

 

 


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