lo spunto

Bologna rompi scatole, ma senza l’assillo del rinnovo di Thiago

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Parlare di Europa a Bologna può apparire sempre anacronistico, avventuriero, qualcosa di poco affine alla realtà, una sorta di volo pindarico destinato a finire male. La Treccani sul volo pindarico spiega che si tratta di 'un passaggio rapido, senza espressa connessione logica, da un argomento a un altro'. Ma oggi la logica ci dice che parlare di Europa si può, cioè che il Bologna è sesto, lo è stato per le ultime trenta partite dell'anno scorso e lo è tuttora nelle prime undici. In sintesi: il tema è sul banco per i risultati ottenuti dal Bologna in oltre quaranta partite. Questo non significa certificare a giugno 2024 l'avvenuta qualificazione alle coppe, ma semplicemente che da quando c'è Thiago il livello di competitività si è alzato, portando il Bologna in quel lotto di squadre che può giocarsela. Si potrebbe anche pensare che i rossoblù in Europa non ci andranno mai, ma per ora, senza se e senza ma, sono in corsa. E allora perché vietare a prescindere ai tifosi di sognare? Se il calcio è proprio quel veicolo di distrazione dai brutti avvenimenti della vita tanto vale cavalcare l'onda quando c'è, perché se il mare diventa calmo c'è poco da cavalcare e tanto da aspettare. Arriveranno tempi meno baldanzosi e gioiosi? Probabilmente sì ed è una ragione in più per gòdere oggi.

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