Vorrei poter scrivere 'Zirkzee non si tocca' oppure 'Motta rimane sicuramente', ma certezze nel mondo del calcio non ce ne sono e il futuro professionale dei protagonisti di questo Bologna dipende da tanti fattori non preventivabili. Una squadra quarta in classifica desta l'attenzione, a volte non tanto per i risultati in campo quanto per i giocatori buoni da indirizzare altrove, nella più classica scala alimentare del pesce più grande che mangia quello più piccolo. Ora, il Bologna non è di certo il plancton ma evidentemente resterà una via di passaggio tra il piccolo e il grande, perché rispetto a Madrid, Parigi, Barcellona e Milano avrà sempre qualcosa in meno. E proprio perché non si può prevedere il futuro l'invito è a rimanere concentrati, mentallizzati e coerenti con la lotta che da qualche mese sta coinvolgendo una intera città, si spera finalmente unita dopo le annose polemiche tra sempre godenti e mai goduti. E in attesa che a fine stagione una delle due parti rivendichi la ragione, il Bologna è chiamato a giocarsi tredici partite con il coltello tra i denti e senza distrazioni.