Bologna, hai perso una grande occasione. Ora, testa al campionato

Italiano dovrà essere bravo a far rendere al massimo il gruppo e il gruppo, molto bravo a resettare buona parte di quanto impartito da Thiago Motta e ad apprendere come una spugna, tutte le idee tecnico/tattiche del nuovo mister. Abbiamo visto come al sorteggio di Montecarlo, Saputo, il figlio Luca e Fenucci si siano presentati eleganti, all’altezza del gala. Ecco, la Champions League, è il più grande evento sportivo per club, come una grande festa di gala dove tutti si presentano chi in smoking e chi in giacca e cravatta o papillon, con ricchi premi e cotillon a fine evento. Purtroppo, è un po’ come se la squadra si presentasse in jeans e polo o maglietta; per carità, capi sicuramente griffati ma un po’ stonati al resto del contesto, almeno sotto l’aspetto formale. Poi, spesso, ottengono maggior appeal coloro che si presentano in jeans e maglietta ma almeno inizialmente, la partenza è in salita. Visti i tre impegni stagionali, si è più ragionato sulle rotazioni, la quantità è meno sulla qualità. Tifosi, piazza e stampa, ragionano sulla qualità del mercato mentre la società deve ragionare anche sui bilanci. Lo scorso anno, a fronte di oltre 80 milioni spesi sul mercato, Saputo ha dovuto sanare il debito, immettendo nelle casse del Bologna, una trentina di milioni. Al momento, ne ha recuperati una decina, senza poi contare i proventi dalla Champions, qualche milione in più per via del quinto posto, mentre gli incassi dei diritti televisivi, sponsor, botteghini ecc ecc, serviranno a pagare gli ingaggi ai giocatori e dipendenti. Ci sarà poi da operare con ogni probabilità nel mercato di gennaio e così, alla fine, qualcos’altro andrà speso. Le grosse aziende, in genere, un anno investono e un anno consolidano. Di certo, al netto di tutte le attenuanti del caso, il Bologna dopo 60 anni, ha perso una grande occasione. Si poteva, spendendo più o meno la stessa somma, agire con qualche diversa strategia, rendendo in via del tutto eccezionale, un mercato appunto diverso, senza però stravolgere il proprio credo societario e soprattutto, il bilancio.