lo spunto

Bologna da impazzire e da godere: la città unita può sognare

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Di sicuro la squadra, giustamente, penserà già alla prossima, ma a noi comuni mortali è concesso goderci una settimana in piena e meritata zona Europa, senza penalizzazioni altrui, senza aspettare altre partite, senza asterischi vari o profezie scaramantiche: è un Bologna europeo. Lo ha dimostrato nelle ultime trenta partite dell'anno scorso, chiuse al sesto posto, e le prime quindici di questa: sono quasi una cinquantina di match con ritmo da Europa League. Sono numeri, freddi, che magari non spiegano tutto ma rappresentano la realtà instantanea fotografata da una classifica che fa sognare e che ci riporta ai tempi di fine anni novanta (non citiamo Guidolin nel 2002 perché poi è finita maluccio...). Il mondo ci è cambiato sotto i piedi e l'abitudine è scarsa, quasi assente dopo venti anni e passa di anemia, ma anche quella fa parte del gioco e amplifica la gioia per un momento tutto da vivere e tutto da gustare. Il Bologna è sempre più una piccola Atalanta, una squadra difficile da battere, quasi da evitare, con un allenatore in piena sintonia con i giocatori e una proprietà finalmente coinvolta e presente: un blocco unito complicato da scalfire nonostante gli eventi e gli episodi. Bologna se lo merita, con una Garisenda da tener in piedi e una Asinelli colorata di rossoblù. Che belle emozioni.


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