Bologna da impazzire e da godere: la città unita può sognare

Alzi la mano chi non ha rivisto gli spettri di Lecce. Beato chi è rimasto serafico in quei momenti e avrà guadagnato qualche anno in più, ma il Bologna quarto in classifica merita tutto il pathos possibile, compreso quello della sofferenza. Paradossalmente può diventare tutto più bello anche se, siamo sicuri, Motta andrà a soffermarsi in settimana sull'ultimo quarto d'ora. Ci sarebbero tante cose da dire, come magari segnare il terzo, anche se poi oggi c'è stata la dimostrazione che un doppio vantaggio non garantisce un successo, oppure evitare che un difensore stacchi tutto solo in area al 95', o magari chiedere a Ferguson di tornare cinico oppure consigliare a Skorupski di non perdere tempo. Tutto vero, verissimo, ma sono dettagli per gli allenatori, per sistemare qualche difetto e limare il più possibile la rugosità di una squadra giovane e che non può essere liscia e perfetta, ma per i tifosi, per quelli che pagano biglietti, abbonamenti o tv, è la giornata della gioia, della goduria, di una classifica che ha posto, per qualche minuto, il Bologna in zona Champions.