Appena terminata la partita Juventus-Bologna, mi sono subito posto il quesito, peraltro condiviso fra amici e colleghi, su quale mi avesse dato più fastidio il pareggio in rimonta dei bianconeri sui rossoblu: 0-1 poi 1-1 col rigore non dato a Ndoye per il possibile 0-2 della scorsa stagione; 3-0 poi 3-3, con uno sciagurato finale a rovinare in parte la festa con tanto di fuochi d’artificio subito a fine match e di fatto, lasciare il terzo o quarto posto a scapito proprio della Juve e dell’Atalanta, con Motta già ai saluti o quasi; 0-2 poi finita 2-2, sabato sera. A caldo, ho scelto il secondo pareggio perché essere in vantaggio sul proprio campo per 3-0 al 75esimo contro la Vecchia Signora, quando ti ricapita? Poi quella sera c’era un’atmosfera, tutta particolare, si respirava aria di festa e di grande traguardo raggiunto, con una classifica mai così nobile da 50 anni a questa parte; poi, pensandoci bene, un paio d’ore dopo, ho scelto l’ultima. Sì perché il Bologna ha dominato per lunghi tratti del match la Juve sul proprio campo. Pensate alla cassa di risonanza che avrebbe dato un risultato vincente per il Bologna: prima sconfitta stagionale in campionato della Juventus e di Thiago Motta, contro il suo ex Bologna. Se ne sarebbe parlato per tutta la settimana anche fuori dai confini nazionali.
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di Gionni Forlenza