lo spunto

Black out inconcepibile. Non buttiamo via tutto: allontanare lo spettro del 5 maggio

Il Bologna rischia il 5 maggio 2002, ma può anche scrivere un finale diverso. L'ufficio facce torni quello grintoso di sempre: solo così si può vincere a Roma
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 
Black out inconcepibile. Non buttiamo via tutto: allontanare lo spettro del 5 maggio- immagine 1

Ammettiamolo, c'è un po' lo spettro del 5 maggio 2002. Almeno nella delusione odierna. La sconfitta con il Milan chiude il discorso Champions e mette tutta Bologna nell'ansia di doversi giocare un posto in Europa tramite la vittoria di un trofeo. Ora sì che la pressione divampa. Inconcepibile il black out di San Siro, per come è maturato, per come stava giocando la squadra e per il risultato a favore. I cambi frettolosi, probabilmente, hanno inciso, dando al Bologna un assetto diverso quando stava comandando il match e facendo intuire a tutti l'aria della gestione verso la finale. Gli errori dei singoli hanno fatto il resto. Cambiaghi che scivola e lascia lì una palla, Lucumi che non fa fuorigioco e cicca l'anticipo, poi, preso il primo gol, la squadra è sparita ed è uscita dal campo. C'è anche da dire che fuori c'erano Odgaard, Ferguson, Holm, Ndoye ed era stato pure tolto Orsolini, probabilmente un po' troppo per una squadra che da tempo sta tirando la carretta tra mille acciacchi.