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Bene ma non benissimo. Il punto sul mercato

Redazione TuttoBolognaWeb

Il ritiro di Pinzolo durerà non più di 10-12 giorni; quest’anno, fossi nella società, non cambierei troppi giocatori. Mi limiterei ai 3 acquisti che oramai tutti sappiamo dove servono invece, si fanno nomi per cambiare anche alcune seconde linee, oltre ai 3 titolari. Ergo, potrebbero alla fine giungere a Bologna altri 6-7 giocatori nuovi. Personalmente, dovendo fare tutto di corsa e non avendo troppo tempo per metabolizzare gli schemi e per integrarsi a menadito nel gruppo, mi limiterei a 3-4 acquisti, non di più. Pochi ma buoni e soprattutto che conoscono già il nostro Campionato. Di giovani che devono crescere il Bologna li ha gia. Diciamo che con De Silvestri (se arriva), Lyanco, una punta di peso (Petagna o chi per lui), Vignato e un paio di acquisti di giovani futuribili ma non di più, ecco che il mercato del Bologna potrebbe già essere a posto così. Si fanno invece nomi di giocatori che ancora non hanno calcato la Serie A, seconde linee che vengono cedute (vedi Krejci) in cambio di qualche giovane scommessa. Non mi sembra l’anno giusto per muoversi In questa ottica poi magari a maggio dell'anno prossimo, dovrò felicemente ricredermi. Non so quanto il mister sia contento di questo. Di certo, per aver firmato un triennale quasi a scatola chiusa, avrà avuto i suoi buoni motivi. Però con 5 anni di Serie A con la gestione Saputo e con l’aggiunta probabilmente di altri 2-3 anni per raggiungere l’Europa, 7-8 anni sono un tempo piuttosto dilatato in rapporto alla qualità del Presidente e allo staff tecnico. Una piazza ultracentenaria come Bologna doveva e poteva fare meglio. Il Bologna di Gazzoni al primo anno di A arrivò settimo e Coppa UEFA dopo il secondo Campionato nella massima serie. Il Sassuolo ha quasi da subito lottato per posizioni ambiziose, dopo essersi il primo anno di A salvato. Lo stesso Verona, è arrivato nono al primo anno di A. Quest’anno okay, ci sono tantissimi alibi; urge però cominciare a dare un senso ben preciso al nuovo processo di crescita, voluto dalla società e dall’ambizioso mister. Vero, non si diventa Atalanta in un mese e mezzo però i fatti devono cominciare a prevalere sulle parole.

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