lo spunto

Bello soffrire per qualcosa di importante: Bologna riscopre l’ansia da alto livello

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

L'ansia, dunque, non è un fattore derivante da questo Bologna, che merita fiducia, ma dall'essenza stessa di un campionato di calcio, che spesso ha risvolti imprevedibili, opinabili e che possono produrre un risultato diverso da quello meritato. L'ansia è dovuta al fatto che, rispetto all'anno scorso, si è ristretto di molto l'imbuto verso l'approdo europeo. Nel 2024 le prime otto della classifica hanno ottenuto un posto, quest'anno, invece, tre delle prime nove rischiano di stare fuori. Motta ha fatto la storia, ma ad un certo punto aveva meno pressione per l'ottenimento del risultato perché un posto tra le prime otto era sostanzialmente certo e in ogni caso il Bologna sarebbe caduto in piedi. Oggi, al contrario, la pressione è più alta perché l'obiettivo è lo stesso ma ci sono meno posti disponibili e non c'è paracadute: o dentro le sei o fuori (oppure vinci la Coppa). Non è facile, con queste premesse, rimanere calmi. Infatti non lo siamo. Ma dobbiamo benedirle annate così, che ci fanno sentire vivi anche se con il numero del cardiologo a portata di mano, perché per molto tempo siamo stati infelici, tristi nell'incedere di una squadra che non si schiodava da 40 punti. All'epoca sì che c'era materiale per lamentarsi, ma oggi proprio no. E' bello così. Anche riscoprire l'ansia può essere piacevole...