Stavolta ho preso Spunto dal forumrossoblù, una grande comunità. Un utente segnalava quando c'era meno ansia, a Bologna, per i risultati della squadra di calcio. Erano le epoche delle salvezze tranquille, dell'obiettivo già raggiunto a febbraio e del puntuale calo di fine stagione. Erano le primavere della pennichella, perché le partite avevano poco valore sportivo e si aspettava solo di arrivare a fine stagione sperando in un nuovo ciclo (magari di alto livello). Così, lo sguardo sul campo era distratto come quello che si poteva avere a un convegno noioso e monotono. Ora, senza entrare nella solita diatriba tra maigoduti e sempregodenti, l'essere passati dal consolidamento della categoria alla lotta per la Champions ha prodotto qualche danno alle nostre coronarie, ma anche tante emozioni e tante gioie vissute. Ed è meglio così. Chi quelle partite le ha vissute, o anche quelle con Grandolfo a spaccare la porta del Dall'Ara, sa benissimo che è meglio soffrire per qualcosa di importante piuttosto che soffrire per qualcosa di brutto.