Ognuno di voi conserverà nel cuore questa serata, questa emozione, ed è inutile che la stia a descrivere qui, su pallide pagine in bianco e nero. Oggi è tutto rossoblù perché il Bologna ha ridato lucentezza a quei colori e la festa di oggi vale, quasi in toto, quella del maggio scorso al momento della qualificazione. Non serve per andare ai playoff, ma serve per tutto il resto, ovvero per aver mandato un messaggio all'Europa e al campionato e per aver onorato la competizione come meglio non si sarebbe potuto, assumendo sempre più consapevolezza nei propri mezzi e proseguendo il cammino iniziato. E arriverà un giorno in cui queste partite verranno vinte non solo per la gloria ma anche per un obiettivo tangibile. Armarsi ancora un po' di pazienza. Inutile soffermarsi sui singoli perché tutti hanno dato il contributo che serviva e il fatto che a deciderla sia stato Iling, che fin lì aveva giocato per gli altri, testimonia l'unicità della serata e della magia che a volte trasforma i brutti anatroccoli in cigni. E rimontarla in due minuti significa anche raddoppiare istantaneamente il boato di gioia di un Dall'Ara in versione stadio di Premier League.

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