Colpisce, stavolta, la maturità messa in mostra dal Bologna per espugnare un campo storicamente ostico e dopo un penalty sbagliato. Certo, l'errore è stato accusato oltremodo in un bruttino primo tempo, ma nella ripresa sono stati slegati i propulsori del robot Bologna che ha automatizzato manovre, schemi, linee di passaggio e smarcamenti, trovando la rete, però, su uno schema classico e che tanto piace a Italiano: cross dall'esterno e inserimento della prima punta. Che stavolta era Dallinga Z e non Castro-caro. Va bene uguale, perché avere due centravanti è meglio che averne uno solo e siamo sicuri che un sorriso sarà scappato in tribuna anche a Sartori e Di Vaio, due che erano entrati nell'occhio del ciclone della piazza dopo il mercato estivo. Da Casteldebole, mesi fa, qualcuno mi disse 'i conti si fanno alla fine', e chissà che non abbia ragione. Oggi è un Bologna cresciuto in tutti i suoi settori e la classifica ne rispecchia la risalita, finanche a scavalcare il Milan e pareggiare la Juve, in attesa del match con il Monza. Ma se a inizio stagione qualcuno ci avesse detto che dopo quasi un girone, con una partita da recuperare, i punti di ritardo dalla Juve sarebbero stati solo tre...
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