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Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Bologna con poca forma e struttura, la prima di Thiago Motta non convince e resta un obiettivo primario da salvaguardare: la salvezza

Manuel Minguzzi

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare- immagine 1

Nella teoria il calcio è molto bello e semplice, poi nella pratica tutto si complica. Tra il predicare calcio champagne, o comunque propositivo-aggressivo, e riuscire a farlo, c'è di mezzo il mare, che in questo caso è un Empoli ordinato e un Bologna caotico, svagato. Riuscire a mettere in pratica le proprie idee rivoltando come un calzino una squadra difensivista è apparso più duro di quanto si pensasse. Chiedere un Bologna aggressivo e di qualità è un esercizio bello sui libri teorici, meno nella realtà quando le cose non vengono e la squadra perde l'orientamento tra ciò che c'era e ciò che dovrebbe esserci. E se la meta non si vede all'orizzonte, giusto per capire da che parte andare, alla fine vincono con merito gli altri.