Apicella ha poi raccontato gli ultimi anni di vita, con la malattia che sembrava sparita dopo il trapianto, purtroppo è tornata:
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Repubblica – Apicella ricorda Mihajlovic: “Un generoso, ci ha insegnato tanto”
"Sono stati anni durissimi, ma ricchi di insegnamenti quotidiani, credo che a noi tutti abbia dato davvero tanto, era felice d’aver ricevuto la cittadinanza onoraria. Ricordo un giorno dopo il primo trapianto, le 8.30 a Casteldebole, freddo, nebbia, non più di 3-4 gradi, la collinetta al campo innevata. Esco dalla macchina e vedo una sagoma camminare. Non volevo crederci, ma era lui che stava facendo i suoi 10 km quotidiani. Aveva una disciplina straordinaria, viveva appieno il suo momento".
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