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Più possesso, più occasioni: Motta impone il suo gioco ma non trova il gol

Redazione TuttoBolognaWeb

Ultimi dati utili per confermare quanto detto precedentemente sulla partita al Dall'Ara. Il baricentro del primo tempo è indice del coraggio rossoblù di attaccare e provare a sbilanciarsi in avanti.

Nel secondo tempo la tendenza si inverte: biancocelesti più offensivi e Bologna più arretrato. Nonostante questo, rimane evidente la differenza di ampiezza delle due squadre a favore dei ragazzi di Thiago Motta. Dettato dall'allenatore italobrasiliano, questa interpretazione ha permesso di dirottare gli esterni della Lazio (Zaccagni e Pedro) nelle zone più centrali del campo, tentando così di congestionare i vari corridoi del centro facendo pestare i piedi i già citati esterni con Milinkovic-Savic e Luis Alberto, centrocampisti fuoriclasse dall'evidente propensione a sfruttare le zone del campo più lontane dalle fasce.

Ultimo ma non per importanza, i diversi tocchi di palla nelle zone del campo e specialmente in area di rigore. Come di consueto in questa stagione, il Bologna predilige una costruzione dal basso partendo dal centrodestra del campo, salvo poi scivolare gradualmente verso sinistra. Con i diversi interpreti esterni (Aebischer e Kyriakopoulos hanno sostituito Orsolini e Soriano) il credo di Motta non si è snaturato ma soprattutto è stato applicato a dovere. Una sorta di zig-zag col pallone atto ad aprire varchi e buchi nelle difese avversarie. Tutto il contrario di ciò che ha portato avanti la Lazio, costruendo una colonna precisissima sul lato destro del campo. Per quanto riguarda in area di rigore, il migliore dei rossoblù è Ferguson, seguito da Kyriakopoulos e Barrow. È lo scozzese in effetti a ricevere l'occasione migliore della partita: il colpo di testa infranto sul palo di Provedel.

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