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Prova a partire forte il Bologna con baricentro alto e buon pressione. Tenta subito Lykogiannis dalla distanza, tiro deviato su cui si avventa Fabbian che scaglia il destro a lato. Il numero 80 ha un’altra occasione poco dopo, al termine di una azione insistita, ma il destro dal limite è centrale seppur potente. Dura poco la fiammata del Bologna, perché gli errori in costruzione proseguono dopo il disastroso quarto d’ora di lunedì. Ancora Beukema si perde in un bicchier d’acqua e consegna a Gudmundsson il facile assist per Vitinha: scavetto e 2-0. Motta cambia subito, fuori Fabbian, l’unico a tirare in porta, e Orsolini, per far posto a Odgaard e Urbanski, ma la partita non cambia, perché il campionato del Bologna era finito lunedì è il resto è stata una appendice di futuro tra chi se ne andrà e chi rimarrà. Thiago getta nella mischia anche Karlsson a venti dalla fine, la sua ultima mossa da allenatore del Bologna, assieme all’esordio di Bagnolini che rileva Ravaglia all’85’. Nel finale, con il Bologna totalmente assente, Gudmundsson sciupa il terzo, che forse sarebbe stata una punizione eccessiva per l’annata rossoblù. La squadra di Motta chiude dunque a 68 e probabilmente sarà quinta. Lui se ne va alla Juve chiudendo l’esperienza a Bologna con una due giorni da dimenticare, ma anche con l'affetto dei suoi giocatori che lo celebrano dentro il campo al fischio finale. I salti di gioia di Thiago con tutto il Bologna saranno il suo saluto. Tutto il resto, la Champions, le tante gioie, la festa di mercoledì, rimarrà nella storia.

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