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Motta chiude con una sconfitta: il Genoa vince 2-0

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Motta, alla sua ultima a Bologna, rivoluziona a squadra. Lascia fuori Posch, Calafiori, Kristiansen e Freuler e si affida a De Silvestri, Lykogiannis, Moro e Beukema. In avanti Castro con Orsolini e Saelemaekers a supporto. Gilardino opta per Vitinha come partner di attacco di Gudmundsson.

Parte aggressivo il Genoa, con pressione alta per togliere tempo di giocate e uscite da basso al Bologna, evidentemente distratto dalla situazione contingente (festa generale per la Champions e addio di Motta). In campo ci sono anche giocatori con poco minutaggio, Moro su tutti, e serve tempo per vedere la squadra di Thiago mettere in pratica le sue prerogative di sempre. Bastano 13’ minuti al Genoa per passare grazie a Malinovskyi, che chiude di sinistro un’azione ariosa che ha portato Martin libero per l’assist verso l’ucraino. Rossoblù impacciati, poco dopo errore di Lucumi, sempre in impostazione, ma Vitinha non approfitta del fatto che Ravaglia fosse fuori dalla porta. Bologna in difficoltà. L’unica occasione del primo tempo ospite arriva al 26’, quando Moro disegna un buon cross per lo stacco di Fabbian: palla sul palo. Il Genoa ha imbastito invece una buona tattica, o pressa alto per limitare la costruzione da basso, oppure aspetta fino alla trequarti per poi intasare gli spazi. I rossoblù non trovano ritmo e non trovano alchimia tra di loro, tra palle a metà lasciate libere su cui Vitinha, due volte, si infila senza trovare lo specchio della porta. Manca la solita intensità agli uomini di Motta che probabilmente hanno staccato la spina al 75’ di Bologna-Juve e sfornano un primo tempo poco impattante e poco deciso in entrambe le fasi di gioco. 

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