Il cuore grande del Bologna: rimonta di due gol a San Siro (2-2) e super Zirkzee

Il fatto di averla tenuta aperta consente infatti al Bologna di pareggiare a inizio ripresa. La squadra di Motta ha cuore, polmoni, attributi e la rimonta si concretizza al 52’. Anticipo di Calafiori, tra i migliori, poi Ferguson in verticale per Zirkzee che smarca tutti e lascia impietrito Sommer: 2-2. Una giocata da rotocalco. Inzaghi cambia subito, dentro Cuadrado, Carlos Augusto e Sanchez per dare di nuovo energia ad una squadra che si stava spegnendo e subito il cileno segna su cross del brasiliano, ma è fuorigioco. Il Bologna non ha molti cambi in difesa e così Motta sostituisce da centrocampo in su con Saelemaekers per Ndoye, ma è chiaramente l’Inter a riportare in avanti un forcing di livello. Non ci sono però le idee giuste e la fluidità di gioco necessaria a scardinare un Bologna quadratissimo e gladiatorio, comandato da un Calafiori in versione stellare e piovra che arpiona tutti i palloni a tiro di schioppo. L’Inter assalta ma alla rinfusa e solo su un paio di calci d’angolo arrivano le occasioni con Acerbi prima e Lautaro poi, nulla però che porti Skorupski a compiere miracoli. Non è un miracolo nemmeno la parata sul sinistro di Carlos Augusto in mischia, perché in area il Bologna resiste e prende quello che c’è da prendere. E anzi, in un finale convulso con dentro anche Van Hooijdonk, crampi di Zirkzee, El Azzouzi e Corazza, la squadra di Motta ha anche la palla per vincerla con il figlio dell’ex responsabile del settore giovanile che mette in porta il marocchino, ma Sommer salva tutto. Il pathos finale è generato solo da una perdita di tempo di troppo del Bologna che porta Guida ad allungare il recupero, ma i felsinei resistono sospinti dai tremila al seguito e alla fine il punto vale una vittoria. Bologna con grandi attributi, per non usare altri termini più cari ai bolognesi. Fermata un’altra big, sono sette risultati utili consecutivi e ottavo posto in solitaria a 11 punti. Che Bologna.