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Il cuore grande del Bologna: rimonta di due gol a San Siro (2-2) e super Zirkzee

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Motta conferma tutte le indiscrezioni della vigilia, la difesa è quella di Monza con Lykogiannis, in mezzo la diga svizzero con Freuler e Aebischer, davanti c’è ancora Orsolini con Ndoye dalla parte opposta e Zirkzee prima punta. Inzaghi teme la partita e non dà vita al turnover: dentro tutti i titolari, compresi Thuram e Lautaro davanti. L’inizio è da tregenda per i rossoblù, con pessimi sentori relativi ai due 6-1 consecutivi. Infatti, dopo un sinistro di Ferguson che sfila di pochissimo a lato, l’Inter mette le marce alte e infila la porta di Skorupski due volte in due minuti netti. Prima è Acerbi a svettare da corner, poi su persa rossoblù in uscita è Lautaro a sparare il gol della domenica, pardon, del sabato, con un destro stellare nel sette. Bologna annichilito e con sinistri segnali. Ma l’Inter decide di riaprire le porte qualche minuto più tardi, in zona ventesimo, con una evidente strattonata di Lautaro su Ferguson in area. Guida non ravvisa nulla ma fortunatamente c’è il Var: rigore. Dal dischetto va con freddezza Orsolini nonostante le continue e ripetute manovre di disturbo degli interisti: 2-1 al 20’. La partita allora torna maggiormente equilibrata anche se il Bologna è imbrigliato nella manovra dal pressing nerazzurro, ma almeno c’è gara. Ferguson devia di coscia una punizione da trequarti di Orsolini e Sommer è costretto in angolo. Il Bologna c’è. Tuttavia, l’Inter dà l’impressione di poter sfondare in qualsiasi momento e appena si alzano i giri del motore, ma tra una incomprensione e qualche scelta errata il match reta in equilibrio all’intervallo. Si registra solo una punizione dalla distanza di Dimarco che Skorupski mette in angolo. In ogni modo, considerate le premesse iniziali per il Bologna averla riaperta può rappresentare un affare. E sarà così.

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