"Giovanna è come se l'avessi sposata due volte: la prima volta allora e la seconda ora, visto che ci si vuole più bene di prima. Sei mesi all'anno li passo sempre a Bologna, a casa sua. Anche per stare vicino a mio figlio, vero cuore rossoblù. Lui malato del Bologna e io della Fiorentina, ma al cuore non si comanda. E pensare che io la maglia viola non l'ho mai indossata: sono cresciuto nelle squadre della provincia, giocavo in Promozione e se la domenica c'era una partita di cartello al Franchi mi facevo espellere così ero sicuro di poter andare allo stadio".
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