In occasione di un'intervista per il Carlino, Miroslav Mihajlovic, il figlio del compianto Sinisa che aveva legato il suo nome al Bologna nel ruolo di allenatore dal gennaio 2019 al settembre 2022, ha parlato del dolore rappresentato dalla perdita del padre per la leucemia, partendo da ciò che gli ha lasciato come eredità per proseguire il suo sogno di diventare allenatore:
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Carlino – Il figlio di Mihajlovic: “Faccio l’allenatore come lui, è un modo per sentirlo vicino”
"È stato un anno difficile. Ma andare al campo mi ha aiutato e mi aiuta molto, perché mi dà modo di staccare e allo stesso tempo di rimanere legato a lui, di tenerlo vicino. Papà mi ha insegnato a seguire le mie passioni. So di avere un cognome pesantissimo e so che sarà sempre così. Ma non mi pesa, perché amo questo lavoro. Ho provato anche la strada da calciatore, sono arrivato fino alla Primavera della Samp, poi ho capito che non faceva per me. Essere 'figlio di' mi pesava molto in quel contesto. Soprattutto in Italia è molto difficile gestire questa eredità, la gente parla tanto: se non giochi è perché sei scarso, se giochi; sei raccomandato. Devi lavorare il doppio degli altri. Ammiro Chiesa e Maldini che, nonostante il paragone con i genitori, sono arrivati in alto. Io vado avanti come Miro".
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