Italiano fa rifiatare Beukema, tocca a Casale. Davanti confermato Castro con Ndoye e Dominguez ai lati. Giampaolo col tridente classico composto Morente, Krstovic e Pierotti. E’ un primo tempo difficile, difficilissimo per il Bologna che mastica per 45 minuti il pallone senza trovare sbocchi e concedendo due sanguinose palle gol. La prima occasione è per il Lecce, con due rossoblù che si ostacolano su una palla area a centrocampo, così si invola Pierotti che lascia a Morente, ma Pobega salva un gol già fatto. Il possesso rossoblù è lunga cantilena senza effetti, si viaggia in orizzontale, spesso a sinistra, poco in verticale e quando ci si va è palla persa. Skorupski si erge a baluardo quanto Lykogiannis lascia lì un pallone al limite che consente a Pierotti di involarsi, ma il portiere salva in uscita e sulla ribattuta di Helgason arriva il secondo miracolo in pochi istanti. Giampaolo, non c’è che dire, l’ha studiata bene, evita accuratamente di sbilanciarsi, sta dietro, lascia il giro palla difensivo al Bologna per poi sfruttarne gli errori. I rossoblù, infatti, si vedono pochissimo in avanti e non saltano l’uomo in fascia, mentre la zona centrale è intasata. Ci sono due colpi di testa di De Silvestri su sviluppi da corner, ma poca cosa, e nell’unica accelerazione di Ndoye arriva la smanacciata in uscita di Falcone. Di fatto, il primo tempo offensivo del Bologna è tutto qui.
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