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Bologna, 4-3-3 e coraggio: prosegue la metamorfosi del Bologna

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Dalle posizioni medie, invece, si può identificare meglio il modulo utilizzato da un allenatore e quello di Motta a San Siro è stato decisamente più simile al 4-3-3. Si nota bene il quartetto difensivo del Bologna (immagini di destra) con De Silvestri, Beukema, Calafiori e Lykogiannis a protezione della porta, poi i tre centrocampisti più o meno sulla stessa linea, mentre davanti Orsolini e Ndoye sono a supporto di Zirkzee

Poi il baricentro, che svela come il Bologna sia riuscito a non farsi schiacciare nonostante la forza offensiva dell'Inter di Inzaghi e al tempo stesso cercando di sfruttare la palla quando in possesso. Posizione media attorno al centrocampo, sinonimo di una squadra che ha tenuto il punto, difendendo certo con ordine ma senza abbassarsi troppo per mantenersi pericolosa in fase offensiva. Nel primo tempo il Bologna si è fissato a circa 48 metri, nel secondo è salito a 49.

Equilibrato il Bologna anche nelle due fasi di gioco. In fase di non possesso palla, nonostante l'assalto altrui, i rossoblù si sono tenuti bene a 42 metri, mentre con la palla tra i piedi sono saliti oltre i 50 metri, segno di una squadra che sa offendere senza arroccarsi in area di rigore.

 


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