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Analisi tattica: il Cagliari di Lopez

Redazione TuttoBolognaWeb

In fase di possesso palla il fulcro del gioco passa principalmente tra i piedi di Cigarini, fondamentale nell'interpretare il ruolo, infatti è colui in grado di dettare i tempi con qualità e di proporsi sempre come soluzione di gioco in appoggio. L'altro giocatore cardine dei sardi è Barella, ragazzo molto giovane ma dotato di agilità, dinamismo e tecnica.

La squadra costruisce spesso il gioco con i difensori centrali, che tecnicamente hanno discrete qualità, specialmente il giovane Romagna, soluzione dalla quale molte volte prende vita il gioco del Cagliari. Se non è possibile impostare il gioco dal basso si cerca il rilancio per la testa di Pavoletti, attaccante forte fisicamente, abile nel prendere posizione col corpo e nel gioco aereo.

  • In questa situazione abbiamo una delle principali idee di gioco di Lopez in fase di possesso palla: Romagna, come dicevamo è quello più abile in impostazione, porta palla e trova il corridoio verticale per servire Pavoletti, che si stacca dalla marcatura, viene incontro e a sua volta appoggia il pallone spalle alla porta a Cigarini che di prima gioca in ampiezza per Padoin. Azione di gioco ben eseguita.
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    2. L'altra chiave tattica in fase di possesso palla e il lancio lungo: i rossoblù non hanno sbocchi "corti", Cigarini è marcato e la squadra, essendo molto alta, non fornisce soluzioni di gioco semplici al centrale. Di conseguenza Ceppitelli lancia lungo su Pavoletti che tenta di attaccare lo spazio alle spalle di Skriniar

     

    3. Con un modulo a 5 a centrocampo non si può non sfruttare l'ampiezza: Barella è il giocatore di maggior dinamismo, fa da collante tra i reparti e porta sempre il pallone con qualità. In questo caso serve Faragò che può attaccare il fondo, dal momento che Perisic non fa la fase difensiva, Pavoletti da vera prima punta attacca il primo palo e Joao Pedro si propone come soluzione di gioco sul secondo.

    Dietro abbiamo una linea di tre giocatori che fanno da protezione preventiva in caso di ripartenza veloce dei nerazzurri.

     

    In conclusione possiamo dire che il Cagliari è una squadra che fa dell'intensità e del pressing le sue armi migliori, ma quando cala di ritmo i giocatori cominciano a scalare male, specialmente a centrocampo, e  diventa una compagine che lascia diversi spazi che possono essere sfruttati. Cerca di creare densità nella zona centrale del campo, obbligando gli avversari a sviluppare il gioco in ampiezza sulle fasce, ma paradossalmente, i due esterni più impiegati dai sardi (Faragò e Padoin) vanno in difficoltà nell 1 contro 1, dunque si possono creare situazioni pericolose con cross verso il centro per gli attaccanti o per gli eventuali inserimenti dei centrocampisti.

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