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Sabatini si erge a bersaglio: si gioca tutto in tre mesi

Manuel Minguzzi

Ora, se il Bologna ha ritenuto doveroso muoversi sul mercato delle punte nelle ultime due sessioni, probabilmente avrà rilevato una criticità in quel reparto, non tanto numerica ma di caratteristiche. Gli attaccanti ci sono, sono in sette per tre ruoli (anche se Santander è infortunato), ma manca lo stoccatore, quel giocatore che darebbe un senso a tutto il resto e che anche Sabatini ha ritenuto necessario reperire dal mercato. Ci ha provato con Arnautovic, ci ha provato con Niang. Considerando la buona base tecnica costruita, giovani di talento e futuribili, servirebbe l’ultimo ingranaggio per far girare tutto il meccanismo. Sabatini più o meno velatamente lo ha ammesso, anche se non potrà essere sempre un problema di chi sacrificare in caso di nuovo innesto. Se Niang fosse arrivato qui e avesse segnato 10 gol nel ritorno ci saremmo posti il problema di aver tolto qualche minuto a Palacio? Forse no, più o meno come è successo a Sansone l’anno scorso con l’arrivo di Barrow e come succederà nel ruolo di terzino destro dove è arrivato De Silvestri e dove ci sono anche Mbaye e Faragò oltre al sempre positivo Tomiyasu. Se manca una determinata caratteristica davanti è lecito per il Bologna cercare di trovarla anche a scapito di chi, seppur bravo, ne ha altre.

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