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Momento di difficoltà, ma in estate il mercato…

Manuel Minguzzi

Già in estate, dopo la dolorosa notizia di Sinisa Mihajlovic, c'erano i sentori di una stagione incognita, complicata da decifrare, non solo per la malattia del tecnico in sé ma anche per la gestione dei momenti difficili proprio in assenza del serbo. Sono stati mesi di trepidazione nella speranza che la battaglia di Sinisa potesse avere un lieto fine - le ultime notizie sono buone, ma non definitive e chiarezza verrà fatta venerdì - e che la squadra riuscisse ad avere la forza e la maturità di autogestirsi con l'aiuto degli assistenti del tecnico. Ma si sa, se gli allenatori di una squadra di calcio sono così lautamente pagati un motivo ci sarà. D'altronde, se non fosse così, tutti affiderebbero la guida tecnica agli assistenti. Non si può sostenere che un momento difficile all'interno della stagione non fosse preventivato, tra l'altro contornato dall'incognita di uscirne senza la presenza fisica del carisma dell'allenatore. E il Bologna è andato in difficoltà proprio in concomitanza con il trapianto di midollo di Sinisa, trovandosi, oltreché nell'emergenza infortuni, anche nella situazione di dover reagire senza poter attingere alle risorse indispensabili del proprio allenatore. Non è colpa di nessuno, si tratta di una situazione non prevedibile e accettata nel momento in cui, in estate, tutti abbiamo applaudito alla scelta del Bologna di andare avanti con Mihajlovic impegnato in una doppia battaglia. Da parte mia, continuo a sostenere fermamente e convintamente quella scelta.

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