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Mihajlovic può restare a Bologna, ma si ritrovi la giusta via

Manuel Minguzzi

Ma è chiaro, il finale di stagione ha incrinato i rapporti e il giudizio dell'ambiente su Mihajlovic, mentre ormai quello nei confronti della società è limpido da tempo (la dirigenza piace poco e il Bologna fatica a staccarsi da punteggi col 4 davanti), per cui l'entusiasmo è scemato notevolmente, così come la fiducia verso l'operato del club. Servirebbe una stagione convincente e credo che, con un buon mercato, si possa fare. Ma più di ogni altra cosa serve ritrovare fiducia in Mihajlovic e lui dovrà ricrearsela attorno cercando di placare le sue pubbliche dichiarazioni. Il prossimo anno sarà senza alibi, la punta arriverà, anzi due, il centrale anche, i senatori stanno salutando (attenzione anche a Poli e Medel): sarà mezza rivoluzione. Ecco allora che dovrà tornare la giusta via, quella iniziata due anni fa e interrottamente bruscamente dal Covid (non è una giustificazione), perché alla fine da quando c'è il virus il Bologna si è spento, e con esso un po' Sinisa parso poco motivato e poco entusiasta. A marzo 202o i rossoblù erano addirittura in corsa per l'Europa e Sinisa e il Bologna sembravano davvero un connubio ben assortito e quasi inscalfibile (sconfitta pure una leucemia). E allora mi è venuto in mente un passaggio di una canzone degli 883...

'Che di tutta 'sta gente solo noi

Siam rimasti uniti, senza fotterci mai.

Sull'amicizia e sulla lealtà

Ci abbiam puntato pure l'anima'.