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Bologna, Sinisa c’è, Sartori ancora no

Manuel Minguzzi

Viene allora da chiedersi se questa impennata di rendimento finale non possa, nei fatti, cambiare giudizi e valutazioni rispetto a un paio di mesi fa quando anche il presidente, pubblicamente, si disse scontento. Possono sei-otto partite cambiare la sceneggiatura che va avanti da sette anni? In teoria no, ma nella pratica forse sì. E sarebbe un problema, perché vorrebbe dire farsi condizionare da un mini ciclo positivo rispetto a un macro ciclo senza mai uscire dall'anonimato della parte destra. E non vanno dimenticati nemmeno i bilanci, in costante rosso pre e post pandemia. C'è dunque una vigile attesa a Casteldebole sul futuro sportivo del club, con Sartori sull'uscio ma non ancora certo di entrare, e un Bigon sulla porta ma non ancora certo di uscire. Eppure è maggio e qualche decisione andrebbe presa, anche se questa fosse la conferma di tutto l'organigramma. Sinisa c'è, Sartori ancora no.