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Bologna, sì a Nkoulou, no a Lasagna, ma può essere un mercato interessante

Manuel Minguzzi

C’è un nome che stuzzica la mente dei dirigenti rossoblù, in particolare Walter Sabatini. E’ quello di Nicolas Nkoulou del Torino, 30 anni e nel pieno della maturità. La sua avventura in granata è terminata con il ritardo di un anno, nel 2019 lo voleva la Roma e lui si impuntò, ma alla fine rimase per la scontentezza di tutti. Cerca rilancio, Mihajlovic lo conosce per averlo allenato qualche mese tra la fine del 2017 e l’inizio 2018 prima di essere esonerato dopo una sconfitta in Coppa Italia con la Juve. In quei cinque mesi di convivenza Nkoulou è sempre stato titolare con Sinisa anche se oggi, raccontano le cronache, sembra essere proprio il tecnico quello più dubbioso sull’arrivo del camerunense a Bologna. Eppure il difensore in carriera a oltre 100 partite in Serie A e quasi 250 in Ligue 1, quindi esperienza nazionale e internazionale. Per dare solidità e maturità lo troverei un buon innesto, soprattutto se confrontato a Denswil, potenzialmente ottimo giocatore ma mentalmente non adatto al calcio italiano. E’ un cambio che ci starebbe tutto e ha un ingaggio medio alto ma in linea con i parametri del Bologna. Tra i più giovani e futuribili c’è Sutalo dell’Atalanta, ma c’è il solito problema della formula: la Dea vuole cederlo in prestito secco e valorizzarlo per se stessa, il Bologna non vuole farlo.

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