Come in tutte le belle trame in cui vince il buono, anzi pareggia, c'è anche l'errore del cattivo di turno. Gasperini, uno dei migliori allenatori su piazza, si è forse convinto di aver portato a casa i tre punti senza però essere ancora salito sul pullman. Ha tolto Ilicic per 'vedere Miranchuk, l'acquisto più importante dell'estate'. Ma la Serie A è la Serie A anche se di fronte c'è un incerottato e stanco Bologna, così, stavolta, sono stati i cambi di Mihajlovic a sparigliare il mazzo, segno che avere qualche carta da giocare con le cinque sostituzioni aiuta. Determinanti Orsolini e Dominguez, guizzanti, ficcanti, efficaci. Ecco allora che Gasp ha poco da recriminare, perché un pizzico di presunzione è arrivata prima dalla panchina che dai giocatori in campo. Il Bologna, che è già alla terza rimonta consecutiva, ha ringraziato, mettendoci del suo e alzando improvvisamente l'intensità negli ultimi venti minuti, dopo che per settanta l'Atalanta aveva comandato in lungo e in largo.
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