lo spunto

Bologna bottega cara. In molti non ci sono abituati

Finalmente il Bologna è bottega cara, ma da Calafiori e Zirkzee dipenderà il mercato estivo
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 
Bologna bottega cara. In molti non ci sono abituati- immagine 1

La dimensione europea fornisce al Bologna uno status diverso, una consapevolezza diversa e una autorevolezza diversa. Almeno qui in Emilia perché, spesso, a livello nazionale non accade e non ci sono abituati. Bottega cara si è spesso detto per Sassuolo e Atalanta, ora inizia a valere anche per il Bologna. Sperando di non essere smentiti dai fatti, per ora l'intenzione è mantenere l'ossatura che ha dato la Champions League, a parte un paio di riscatti non perfezionati, il che significa provare a trattenere Riccardo Calafiori. Solo Joshua Zirkee, per esempio, è padrone del proprio destino. E allora quel 'Calafiori è della Juve' più volte scritto e più volte detto oggi non è ancora realtà. Magari accadrà, ma di sicuro non alle cifre lette fino a qui. E non ci si crede nelle altre latitudini. Come può il Bologna dire no alla Juve? Sì, può eccome, se le offerte sono basse, anzi bassissime.

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