Non sono poi servite a molto, a quanto pare, le parole di Riccardo Bigon dopo l'espulsione di Hickey in Sassuolo-Bologna. Alla fine anche alla Sardegna Arena c'è stato un episodio dubbio e ancora una volta il Var non ha avuto una interpretazione favorevole ai rossoblù. Appare una sorta di maledizione, un destino cinico e baro con uno strumento che è nato per sanare il maggior numero possibile di errori ma che con il Bologna, spesso, li ha amplificati. Difficile pensare che il tocco di braccio di Nandez, davanti alla porta e con un colpo di testa di Sansone ben indirizzato, non fosse neanche da revisione al monitor per l'arbitro di Di Bello. Perché alla fine un arbitro può anche rivedere le immagini e rimanere sulla sua decisione, ricordarsi Manganiello in un Bologna-Udinese, e nella fattispecie odierna il avrebbe potuto ritenere congruo il movimento di Nandez, per giunta di spalle a Sansone. Ma almeno rivederlo, giusto per dare l'impressione di cura e profondità nella decisione, sarebbe stato opportuno. Resta però l'episodio, che è un braccio largo e netto davanti alla porta, passibile, a mio modesto parere, di massima punizione calcistica. Non è un alibi ad una brutta prestazione, semplicemente l'analisi di un episodio determinante. Sono curioso di leggere le moviole degli esperti, quelle che spesso trovano l'escamotage regolamentare per giustificare e spiegare ciò che spesso il Bologna chiede...
lo spunto