Ma il problema non sarebbe nemmeno questo. Se l’indirizzo è punire tutte le braccia larghe, semplicemente perché tali, lo si faccia fino in fondo e non a corrente alternata. Qui si crea il vulnus, qui si crea la discrepanza che allarga la polemica, perché qualcuno è stato sanzionato e qualcun altro no. Mai si parlerà di malafede, ma il problema di uniformità, per errori o regolamento deficitario, esiste. E lo peggiorano i moviolisti, quelli che per prima cosa cercano di assecondare una decisione, spiegandola senza una solida base regolamentare. Si è sentito parlare di ‘tocco casuale non punibile’ per Gatti in Como-Juve, ma il concetto di casualità non esiste a regolamento perché la volontarietà è stata eliminata. Conta il braccio largo. Non conterebbe nemmeno il cosiddetto ‘pallone inaspettato’, specifica che avrebbe dovuto sanare pure Lucumi in Bologna-Roma e utilizzata dal moviolista di turno in Inter-Fiorentina, dove pure il rigore contro Darmian è stato dato (segno che anche chi fa la moviola è nel caos)
lo spunto

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