Vi ricordate quando, all’introduzione del Var, i critici sentenziarono ‘snaturerà lo spirito del gioco’? Be’, duole dirlo, ma avevano ragione. Resto fortemente favorevole all’uso della tecnologia, ma sono fermamente contrario alla sua attuale applicazione e alla continua interpretazione del regolamento vigente. Snaturato, perché con i falli di mano non si capisce più nulla e i difensori sono obbligati a fare i pinguini, o peggio gli umarells. Il povero Vogliacco, con le mani dietro la schiena, si è fatto autogol. Il risultato è che non si può più saltare in area e si sta entrando nel campo della punibilità per ogni tocco di mano, compresi quelli in cui non si può far nulla per evitarli. Non importa nemmeno più essere a pochi centimetri di distanza, Lucumi con la Roma o Darmian con la Fiorentina, oppure essere in volo (Kone col Bologna), o in caduta (ricordiamo Luperto allo Stadium): rigore! Poi, magicamente, gli anfratti del regolamento consentono una assoluzione e una scappatoia verso qualche penalty non concesso, pure quelli solari, parole alla mano, ma non per l’AIA.
lo spunto
Varisti anonimi. Così stanno uccidendo il Var
Braccio largo, posizione innaturale, regolamento interpretato a corrente alternata: alcuni rigori sì e altri no, poi i moviolisti fanno più danni della grandine. Stanno uccidendo il Var