lo spunto

Una domenica da ‘io c’ero’. Ora, guai a distrarsi

Manuel Minguzzi

Adesso per il Bologna c’è una nuova missione: continuare. Banale direte, ed è vero, ma 18-20 partite a ritmo europeo le hanno fatte anche Donadoni prima e Mihajlovic poi, salvo poi rientrare nei ranghi seppur con situazioni diametralmente opposte e con le vicissitudini di Sinisa che noi tutti sappiamo. Motta non dà titoli alla stampa, vero, ma se c’è una cosa che mi piace è il suo continuo guardare al presente, a quello che c’è da fare oggi piuttosto a quello che sarà domani. Pensare a ciò che si può controllare e lasciar perdere ciò che non si può controllare. Sono elementi utili che fanno ben sperare nel prosieguo delle prestazioni, implementati dal fatto che oggi la squadra vede un obiettivo davanti ben più tangibile rispetto all’aleatorio ‘parte sinistra della classifica’. Questo scatto di mentalità andrà fatto però anche dall’ambiente, il quale non dovrà farsi prendere dal panico dalle voci di mercato che, come scrivevo settimana scorsa, non avrebbero riguardato il solo Ferguson (scrissi l’indomani delle parole del suo agente) ma anche Motta e Orsolini e puntualmente, dopo sette giorni, ci siamo arrivati. Psg e Inter da una parte, le big romane dall’altra: è cominciata la rumba. Non facciamoci distrarre, che il campionato non è finito e serve stare sul pezzo per ricordarci altre giornate come quelle di domenica, magari più assolate e calde verso maggio-giugno per dirci tutti assieme ‘io c’ero e ce l’abbiamo fatta’.

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