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Il punto lo si prende volentieri ma si ha la sensazione che abbia fatto più comodo alla Juventus che non al Bologna. Dopo il pareggio di Udine, servivano di nuovo i 3 punti per ritrovarsi da soli quarti in classifica e con lo scontro diretto a proprio favore. Dal possibile quarto posto, ad un settimo posto con un punto in meno rispetto alle romane e alla Juve. Buon Bologna ma non perfetto e anche contro questa Juve piuttosto rimaneggiata, non è bastato. L’arbitraggio di Doveri, è stato a tratti confusionario; l’esperto fischietto ha ammonito poco e restano incomprensibili un paio di scelte veramente discutibili. Anche Marelli è stato di questo avviso. Ora testa al Milan, prima in campionato e poi in Coppa Italia. Ultime 3 settimane per dare un senso a questa lunghissima stagione, che comunque vada, bisognerà fare un plauso a Vincenzo Italiano e a tutta la squadra. Trovarsi a fine maggio con trionfi, possibile piazzamento europeo e il nulla è un filo è sottile. Margini di errori non ce ne sono più; come ha detto Italiano nell’ultima conferenza stampa, sarà premiato chi sbaglierà meno, chi sarà più bravo a segnare, difendere e a giocare di squadra. Non si dovrà abbassare il ritmo come avvenuto ad inizio partita a Bergamo, Udine e in parte ieri sera. Serve il miglior Odgaard e Ferguson, ieri sera non al meglio e serve il ritorno del miglior Ndoye, che farà di tutto assieme ad Holm a rientrare almeno per la finale dell’Olimpico. In queste ultime partite, la sua assenza, con i suoi strappi, e quest’anno, anche con i suoi gol, si è vista e sentita parecchio. Nulla è perduto; un ultimo sforzo per alzare qualcosa dopo tantissimi anni di anonimato e per cercare di ripetersi, girando per l’Europa, se la più grande, la media o la più piccola, poco importa e per far girare il marchio Bologna, anche grazie alla SuperCoppa del prossimo inverno in Arabia.

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