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Si dirà ovviamente che gli infortunati capitano ovunque, ed è abbastanza vero, ma una sequenza di 5-6 giocatori in pochissimi giorni quella no, non è abituale. Forse il Bologna ha pagato a scoppio ritardato i 70 minuti in dieci col Brann, forse lo sforzo profuso in questa risalita fatta di 11 punti tra le due soste ha stressato i fisici, forse semplicemente si gioca troppo e si viaggia troppo. Una soluzione non c'è, se non quella di costruire rose sempre più profonde e lunghe, come fatto dal Bologna che può in ogni caso metterne in campo undici competitivi nonostante mezza squadra fuori. E chi ha giocato poco avrà la possibilità di sfruttare una occasione, di mandare un messaggio al mister, di alzare la mano e dire 'ehi, ci sono anche io'. Chi reclama spazio se lo deve guadagnare - soprattutto in una squadra che macina risultati - oppure sfruttare la sfiga per ribaltare qualche gerarchia. E' il calcio moderno, fatto di cinque cambi che a volte sembrano neanche bastare, di partite ogni tre giorni, di soste per le nazionali che sfibrano e logorano, di tanto calcio da vedere che allieta gli appassionati ma che porta i motori dei giocatori ad andare fuori giri. Sabato si gioca e, un Bologna in grado di superare anche questo arduo scoglio, farebbe sognare. Se si dovesse passare a Udine in queste condizioni...finite voi la frase.

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