Ieri sera, quando è entrata la punta olandese, il Bologna per una buona mezz’ora ha giocato con un uomo in meno. Italiano vuole sbloccarlo ma questo, è un giocatore troppo compassato per questi scenari. Entra sempre timido, quasi intimorito, goffo nei movimenti, in sostanza, poco utile alla causa. Questo non è il vero Dallinga; non sono queste le partite per provare a sbloccarlo. In match come questi, così importanti, sarebbe risultato più utile l’ingresso di Odgaard. Castro andava a fare sportellate ovunque, anche all’altezza della bandierina di fondo. Il danese avrebbe dato continuità al lavoro dell’argentino. Si aggiungeva anche l’opzione del tiro da fuori area. Il Monaco nel secondo tempo non era più la squadra ammirata nel primo. Sbagliava molti appoggi anche a centrocampo. Qualche ripartenza poteva essere sfruttata meglio. Bene Orsolini quando è entrato, benino Pobega. Odgaard ha avuto poco tempo per poter incidere, Ferguson deve ovviamente trovare di nuovo la condizione atletica, male Dallinga. Partita giocata bene da ambo le squadre. Dopo 80 minuti, il fatto che la partita fosse ancora inchiodata sullo 0-0, appariva piuttosto strano. Solo una serie di circostanze, non hanno regalato a questo match, un risultato più generoso. 2 gol annullati, 1 per parte, un palo del Monaco, grazie alla deviazione provvidenziale di Skorupski e svariati interventi, alcuni anche prodigiosi dei due portieri polacchi. Partita che è quindi rimasta in bilico sullo 0-0 fino all’86esimo quando Kehrer, il capitano, ha insaccato di piede, sul secondo palo, la rete che ha spezzato l’equilibrio e regalato la terza vittoria alla squadra allenata da Adolf Hutter.
