lo spunto

Tre innesti per l’Europa: il Bologna alla prova mercato

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Un anno fa la situazione era più o meno la stessa. Critiche per il mercato, per giunta con le cessioni anche di Arnautovic, Schouten e Dominguez, poi sono arrivate le sartorate e alla fine il risultato ha detto Champions. Tutto questo per dire che le sentenze definitive andranno fatte più avanti, non solo a settembre ma a volte anche a dicembre o gennaio perché le classifiche dell'andata possono essere stravolte nel ritorno. La variante è ovviamente la Champions, che impone tre partite a settimana, otto di una competizione lunga e logorante, e ciò significa che fare ritardo oggi non è la stessa cosa che averlo fatto un anno fa. A metà settembre servirà essere subito pronti per evitare brutte figure ed essere in grado di competere con i migliori club europei. Non è un aspetto banale. In tutto questo c'è Vincenzo Italiano, che per ora non ha sbraitato come Motta a Utrecht e tende a fidarsi del lavoro della dirigenza. Chiede anche lui innesti, ma è più aziendalista e preferisce farlo nelle sacre stanze. Meglio o peggio? Ognuno ha la propria visione e Vincenzo appare più propenso all'armonia. Resta l'esigenza di chiudere il mercato in maniera significativa e, con tre pedine, una per reparto, il Bologna può riprendere il suo slancio europeo con entusiasmo. E' necessario. Va fatto.


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