lo spunto

Una sconfitta che non scalfisce il percorso. Se poi si giocasse un recupero effettivo…

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Ci sarebbe invece da dire qualcosa sul recupero. Tralasciando qualche fischio su falletti che probabilmente solo alla capolista si possono concedere, la gestione dei minuti finali di Pairetto è stata rivedibile. In campo internazionale questo lassismo non verrebbe concesso. Le perdite di tempo dell'Inter sono state oltremodo tollerate, non dando un adeguato recupero del recupero, che come sappiamo, vedi l'andata a Lecce, può anche diventare fattore impattante in una partita. Tra falli laterali eterni, finti infortuni, Darmian e Thuram, punizione battute dopo 30 secondi, proteste ecc. praticamente non si è giocato. Il tempo effettivo dei cinque di recupero in sostanza non è esistito. Ecco, la soluzione al problema, invece del tempo effettivo per 90 minuti, sarebbe semplicemente quello di rendere effettivo il recupero, ovvero fermare i cronometri quando la palla non è in gioco, come il basket, ma solo per i minuti finali onde evitare partite chilometriche. Per fare questo, però, servirebbe una rivoluzione culturale che non avverrà. Nel frattempo, servirebbe un arbitro bravo e di polso per fare giocare un recupero doveroso e Pairetto ha macchiato una partita che stava arbitrando discretamente per un'ora di gioco. Poi si è perso e l'Inter ne ha approfittato a piene mani. Sia chiaro, il risultato non è stato frutto di errori arbitrali, ma serve in ogni caso salvaguardare lo spirito del gioco. Pazienza, ora riprendere il cammino da Empoli.


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