Notti magiche ed europee

Al 14 febbraio anche i più pessimisti un po' dovranno lasciare spazio alla speranza. Un Bologna così merita l'Europa e la può raggiungere. Il dado è tratto e non ci si può più nascondere. Dominare la Fiorentina in questo modo, nel gioco, nell'atteggiamento, nell'intensità, è il salto di qualità definitivo che ci si aspettava. Non che prima non fosse arrivato, anzi, ma oggi c'è stata la prova del nove, l'ostacolo da sempre più impervio, anche per sfortuna passata. Il rosso è sgorgato in ogni dove, e non era per una Fiorentina al sangue, il blu di come è profondo il mare ha inghiottito i viola, rimasti in partita solo per qualche imprecisione sotto porta e puntualmente rimediata dal vichingo Odgaard, ormai idolo incontrastato della folla. Seguo il Bologna da metà anni novanta ma così non lo avevo quasi mai visto e non avevo mai visto un Dall'Ara di questo tenore. Il tifo incessante per novanta minuti, le luci finali, i boati di uno stadio che ha alzato i decibel e fatto tremare i seggiolini. Sono le notti europee che ha proiettato il Bologna: un film romantico e d'amore tra i più belli di sempre. Un San Valentino magico, per una squadra magica, che ha il fuoco sacro dentro, una fiamma che nessuno sembra in grado di spegnere, almeno per ora.