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Ecco, paura no, rispetto sì. Questo è il concetto basilare per le prossime quattordici partite perché da qui in avanti impegni facili non ce ne saranno. Diffido quando si tende a pensare che i match contro le piccole siano più facili, anzi forse è il contrario. Lo dimostrano le altre grandi. Il Milan ha faticato a Empoli e col Verona, la Juve sempre con l'Empoli e poi con Toro e Como, il Cagliari ha fermato l'Atalanta e il Monza ha battuto a domicilio la Fiorentina (peraltro stoppata pure dal Como). Il motivo è presto detto: per queste formazioni ogni punto rappresenta la differenza tra salvezza e retrocessione e in più contro giocano, o meglio ti giocano addosso a differenza delle big che qualche spazio in più te lo concedono. Avete visto la Juve di Motta? Grandi difficoltà con l'Empoli, ma grande secondo tempo con l'Inter che si gioca lo Scudetto. Non va dunque sottovalutata la trasferta di Parma, a maggior ragione al cospetto di un cambio allenatore. Chivu sarà giovane e inesperto tra i professionisti, ma potrebbe dare stimoli diversi rispetto a Pecchia che era giunto a fine corsa. Soprattutto, li potrebbe dare al più talentuoso dei ducali, ovvero quel Denis Man che era partito forte per poi eclissarsi. Massima attenzione dunque, ben sapendo che per forza, qualità e curriculum oggi il Bologna è più forte. Come detto, però, la palla è rotonda e a volte non sai mai come rotola...

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