La cosa buffa di Bologna, ma probabilmente di ogni altra piazza calcistica italiana, è il susseguirsi di ansie sul mercato. Sta per finire la sessione invernale e già ci si chiede cosa succederà in quella estiva, in una sorta di gorgo che tutto avvolge. Un buco nero. Se c'è una cosa brutta del mercato è che distoglie l'attenzione dalla cosa principale, cioè il campo, e mette sul piatto le teorie più futuristiche possibili, distraendo da ciò che succede qui e ora, a partire da sabato dove ci sarebbe una partita da vincere. E così, siccome il Bologna chiuderà il mercato di gennaio con Castro, Ilic e Odgaard già ci si è proiettati a quello che verrà venduto a giugno, come se i piani estivi possano essere uguali a quelli di sei mesi prima e con condizioni e variabili tutte da verificare. Una su tutte: l'Europa o no.