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Ecco, ora non vorrei rovinare il clima di romanticismo, ma prima del 14 c'è il 9. Non è solo un fattore numerico, ma proprio di calendario. Venerdì sera il Bologna sale a San Siro per una delle partite più strane della propria storia. Affrontarsi due volte in cinque giorni, con obiettivi totalmente diversi, è quanto di più incognito possa esserci. Il Milan non ha più possibilità in campionato, deve recuperare sei punti con nove a disposizione, mentre il Bologna si gioca tanto, quasi tutto, nella lotta alla Champions ed europea. Una vittoria sarebbe un grande rilancio, una sconfitta vorrebbe dire chiudere i conti. Eppure, anche Italiano deve gestire il suo organico con all'orizzonte la finale del 14. Conceicao non ha problemi, può mettere tutte le riserve che vuole (che magari saranno anche più dure dei titolari, che forse la gamba la potrebbero tirare indietro...) mentre Vincenzo deve calibrare, centellinare, analizzare ogni dettaglio per disegnare un Bologna competitivo senza rischiare infortuni negli uomini chiave. Non facile. Ma le cose vanno viste anche dall'altra prospettiva, quella più alettante. Il Bologna, vincendo, sicuramente scavalcherà una tra Lazio e Juve (anche tutte e due in caso di pareggio), senza dimenticare che la Roma va a Bergamo e prima o poi un mezzo passo falso salterà pure fuori. Insomma, da settimi a quarti lunedì sera non sarebbe affatto male, con un bel carico di entusiasmo in vista di mercoledì. Maxischermo sì, maxischermo no, ma prima c'è San Siro. Tutto in cinque giorni.

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