Nessuna imbarcata annunciata. E una riflessione su Orso

Vorrei concludere con una riflessione su Riccardo Orsolini. Da un po' di tempo a questa parte in ombra: non riesce a incidere come vorrebbe, e più si ostina a voler cambiare questo trend, più le sue prestazioni diventano negative. Probabilmente il suo problema principale riguarda la concorrenza, la pressione di non riuscire a rendere da leader tecnico in campo come invece fanno alcuni suoi compagni di squadra. E di reparto. Negli ultimi dieci minuti della sfida di ieri abbiamo visto probabilmente il miglior Orsolini di questa stagione, protagonista di giocate importanti, colpi smarcanti, sempre nel vivo dell'azione. Verrebbe da azzardare dal momento in cui Italiano ha sostituito Ndoye (bravo a lasciare in campo Orso fino alla fine, la sua sostituzione sarebbe stata fuori luogo in un contesto come quello di ieri): non può essere una coincidenza.

Anche perchè, e questo è sotto gli occhi di tutti, lo svizzero di inizio stagione è un giocatore clamoroso, lontano anni luce da quello timido, spesso acciaccato infortunato e comunque quasi mai a fuoco come quello dello scorso anno. Tradotto: meno scena da occupare per Orsolini, ma anche meno palloni da giocare perchè con un Ndoye così la squadra non può che attaccare prevalentemente sulla catena di sinistra. E allora ecco che qui la palla torna nelle mani di Orso, anzi nei piedi: tocca a lui ora superare questo possibile scoglio, perchè la competizione interna è sempre vantaggiosa quando è sana. E prima Orso lo capisce, meglio è per lui e per il Bologna. Perchè le sue qualità, e lo sa bene anche lui, non sono mai state in discussione.