lo spunto

La solita sofferenza di Udine, ma il pari può servire. Ora ritrovare ritmo ed energia

Il Bologna cava da Udine un pareggio e resta in corsa per la Champions. Ora tutto con la Juve
Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 
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Puntuale come le tasse estive, o i contributi da versare per chi ha la partita iva, arriva il match primaverile con l'Udinese, che di solito produce sofferenze e imprecazioni. Era successo l'anno scorso, proprio ad aprile (ricordate la punizione salvifica di Saelemaekers?), ed è successo pure quest'anno, sperando che il risultato finale del Bologna a maggio sia il medesimo. Il match ha avuto uno spartito prevedibile, ovvero una squadra che avrebbe dato tutto per arginare la crisi, anche picchiando, e una che da dna soffre quel tipo di squadre. Si potrebbe tirare fuori la criptonite di Superman. Il contro gioco friulano è durissimo da assimilare per un Bologna che non riesce a trovare ritmo e qualità dove serve, contro una squadra chiusa, che fa giocare male e che ti obbliga a un continuo duello sulle seconde palle. Era un match da giocatori da uno contro uno, come Ndoye, purtroppo out, e infatti è stato Cambiaghi a fornire un po' di verve nella ripresa, assieme a un Orsolini vero pericolo per la retroguardia anche a costo di accettare qualche errore in fase di fraseggio.