lo spunto

Il coraggio di restare come Gasperini. Motta invece saluta e diventa avversario

Manuel Minguzzi
Manuel Minguzzi Caporedattore 

Ma non vogliamo di certo mettere subito addosso al successore i galloni del ‘brocco’. Il Bologna saprà scegliere accuratamente il sostituto per proseguire un progetto europeo, che per ora significa affrontare dignitosamente la Champions e in futuro, perché no, fare come Atalanta e Fiorentina, che i trofei se li stanno giocando per davvero. Sappiamo, inoltre, che arrivare terzi in continuazione è difficile, forse uno dei motivi della scelta di Motta, ma rimanere fissi nella zona Europa della Serie A è fattibile, a maggior ragione con Giovanni Sartori al timone. Nel momento in cui scrivo, il nome forte è Vincenzo Italiano, che incomprensibilmente una parte di città non vede di buon occhio ma che è stato capace di trasportare la Fiorentina dalla lotta salvezza all’Europa. E’ riuscito a riportare la viola in corsa per i trofei, sa cosa significa giocare tre volte a settimana e non ha di certo problemi ad utilizzare rose maggiormente lunghe. Niente e nessuno potrà ricopiare Motta e il suo gioco, ogni allenatore ha le sue idee, ma Italiano può garantire buon rendimento e un Bologna europeo se sarà ovviamente sorretto da innesti di livello e investimenti adeguati. Il Bologna, dunque, dovrà ricercare il suo Gasperini, l’uomo con cui identificarsi, l’allenatore capace di comprendere l’importanza della classe operaia e di schierarsi dalla sua parte. A Thiago un grande grazie e un in bocca al lupo e da parte mia un ricordo speciale: la nostra esultanza contemporanea al gol di Ferguson con il Sassuolo (lui era in tribuna squalificato e sopra di me). Un incrocio di sguardi in un momento in cui entrambi abbiamo esternato il nostro legame verso questi colori, che spero saranno un po’ suoi per sempre. Ora, caro Thiago, come dice qualcuno, speriamo nella doppia di Karlsson


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